Olive Kitteridge di Elizabeth Strout


Ho appena terminato Olive Kitteridge, di Elizabeth Strout, vincitore del Pulitzer 2009. Mi è stato regalato, e, quando ho scoperto si trattava di racconti, ho storto un po' il naso, non essendo particolarmente amante del genere. Beh, mi sono dovuta ricredere. Si tratta, sì, di racconti, ma anche di un romanzo, perchè le varie storie sono unite dalla presenza di Olive Kitteridge, ora come comparsa, ora come protagonista, a commentare con la sua sincerità brutale, le vite dei compaesani, di questa cittadina del Maine. Pure lei, insegnante in pensione, è disarmata nella propria esistenza in fondo comune, nei propri errori, nel rimpianto per le cose non dette, per non aver amato abbastanza. Davvero un bel libro, giunto in un momento in cui sono a fare una sorta di bilancio della mia vita, a guardare avanti agli anni che mi aspettano. Soprattutto, mi ha ricordato una mia cara insegnante di italiano, quando, in uno dei racconti, raccomanda ad un'ex allieva di non perdere la curiosità, la voglia di imparare, di migliorarsi, di uscire dalla banalità. Il finale, poi, è davvero stupendo, con lei che in fondo non gira le spalle al nuovo che la vita le offre. Il segreto è questo: andare avanti lungo la strada, per vedere cosa ci aspetta

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