Tutto bene quel che finisce...

Il mese di Settembre ed io non ci siamo mai intesi tanto. Vuoi perchè con l'attività stagionale rappresenta un momento di passaggio, con chiusure, traslochi, e disagi vari. Vuoi perchè la stanchezza ti piomba addosso, e mentre d'estate ti bastano poche ore di sonno per recuperare, ora non dormi mai abbastanza. Vuoi perchè ho proclamato al socio che si ricomincia a camminare tutte le sere, per riprendere le sane abitudini, ed ora lui, di parola, è pronto ogni sera, pioggia o freddo non importa, ed io lo seguo in trance. O perchè l'asilo è chiuso per tutto il mese, ed i chicchini, i bimbi che ogni donna sogna di avere come nipoti, adorano stare con la loro zia, che gliele dà tutte vinte, fino a sentire cinque volte di seguito nel CD in auto la canzone Waka-Waka, dal piccolo ribattezzata baca-baca. Insomma, per tutte queste, ed altre ragioni che ora mi sfuggono, io, settembre, non vedo l'ora che finisca. Ieri, poi, il colpo di grazia. Dopo 1 settimana che sono senza accesso ad internet, con disperati appelli a chiunque possa aiutarmi, e ospitate nei vari uffici per stampare le mail, arriva finalmente il mio aiuto informatico. Per scoprire che : pare io abbia sforato un giorno le 5 ore previste, e così, essendo a debito di 45 centesimi, mi hanno bloccato tutto. 45 centesimi, capite??? Non miliardi, non chissà chè... E senza avvisare neppure. Morale: passare da accanita navigatrice, senza neppure rendermene conto, e dover compiere l'ennesimo viaggio per una ricarica da 5 euro che "saldasse" il mio debito. Ma il colmo è stato verso sera, quando una di quelle ben intenzionate signorine telefona per propormi vantaggiose offerte telefoniche di quello stesso operatore...! Abbaiavo, davvero. Decisamente, è ora che questo mese finisca.

Olive Kitteridge di Elizabeth Strout


Ho appena terminato Olive Kitteridge, di Elizabeth Strout, vincitore del Pulitzer 2009. Mi è stato regalato, e, quando ho scoperto si trattava di racconti, ho storto un po' il naso, non essendo particolarmente amante del genere. Beh, mi sono dovuta ricredere. Si tratta, sì, di racconti, ma anche di un romanzo, perchè le varie storie sono unite dalla presenza di Olive Kitteridge, ora come comparsa, ora come protagonista, a commentare con la sua sincerità brutale, le vite dei compaesani, di questa cittadina del Maine. Pure lei, insegnante in pensione, è disarmata nella propria esistenza in fondo comune, nei propri errori, nel rimpianto per le cose non dette, per non aver amato abbastanza. Davvero un bel libro, giunto in un momento in cui sono a fare una sorta di bilancio della mia vita, a guardare avanti agli anni che mi aspettano. Soprattutto, mi ha ricordato una mia cara insegnante di italiano, quando, in uno dei racconti, raccomanda ad un'ex allieva di non perdere la curiosità, la voglia di imparare, di migliorarsi, di uscire dalla banalità. Il finale, poi, è davvero stupendo, con lei che in fondo non gira le spalle al nuovo che la vita le offre. Il segreto è questo: andare avanti lungo la strada, per vedere cosa ci aspetta

Ferragosto...e un mese

Ferragosto è andato. Lo so, lo so, non sono mica... Sono andate anche altre giornate, belle e brutte, come tutto, nella vita. La spiaggia si sta spopolando, le giornate sono migliori di un mese fa, più fresche, più brevi, ma ugualmente piacevoli. Quella sotto è pressochè l'unica immagine del ferragosto 2010, che ricorderò per l'estrema tranquillità. Consapevolezza? Chiamiamola come vogliamo, ma la giornata, iniziata con l'allestimento degli addobbi, è proseguita senza colpi di testa, ci si scambia gli auguri per la giornata, l'aperitivo insieme, poi via... ognuno pensa ai fatti suoi... come diceva la canzone. Quanto a me, spero di essere più presente, d'ora in poi. Good night, by Naty